Vimana, le “Macchine Volanti” degli dei
Questo è il tempio Brihadeshvara di Thanjavur, dedicato a Shiva, un colosso in granito alto 66 metri. A differenza delle torri degli altri templi, questi sono Vimana, che si dice trattarsi di veicoli per l’ascesa al cielo delle anime, nonché riproduzione delle famigerate “macchine volanti” che il poema epico “Mahabharata” descrive come utilizzo tattico in guerre campali, con il lancio di “proiettili sfolgoranti che vaporizzano le creature seminando il panico”.
In uno di questi testi, si legge testualmente: “La splendente astronave irradiava un bagliore fiammeggiante. Fiammeggiando come un fuoco rosso vivo, volava il carro alato di Ravana. Era come una cometa nel cielo L’astronave era dunque una macchina fragorosa che, decollando, si ammantava di una forte luminosità. “…Quando partì, il suo rombo riempì tutti i quattro punti cardinali”. L’antico poema, oltre 2000 anni, narra le vicende del monarca Salva che, desideroso di annientare la città di Krishna, ottiene dall’architetto di un altro sistema planetario un portentoso Vimana. Il re bombarda inizialmente dall’alto e utilizza in seguito un’arma capace di manipolare le condizioni atmosferiche, ma alla fine Krishna otterrà la sua vittoria fronteggiando in cielo Salva grazie a “una folgore ad ultrasuoni che uccide all’istante”.
Ovviamente dietro a questi clamorosi antichi scritti, c’è un dibattito infinito con diversi schieramenti sulla chiave di lettura o interpretazione di queste battaglie “stellari”.